San Bartolomeo di Lamén

Le origini della chiesa, stando ai racconti tramandati, risalirebbero al XIV sec.; l’edificio iniziale era sicuramente di dimensioni ridotte rispetto alle attuali e nacque come chiesa castrense, cioè legata a un borgo fortificato o “castelliere”, come la chiesa di San Martino all’imbocco dell’omonima valle, presso Vignui; una prima consacrazione avvenne nel 1514 e la chiesa fu intitolata a San Bartolomeo e a San Pietro, che si festeggiano rispettivamente il 24 agosto e il 29 giugno; la chiesa fu ristrutturata una prima volta verso il 1750 da un architetto veneziano e venne restaurata nel 1857, per opera dei fedeli, con l’aggiunta di una cappella laterale a nord, nel 1914; l’originario campanile probabilmente risaliva al XVI sec., mentre l’attuale fu ristrutturato verso il 1750, assieme al resto della chiesa; l’originario orologio del campanile venne sostituito nel 1952, grazie alle offerte raccolte tra la popolazione e impiegando parte del ricavato dalla lavorazione e vendita del legname proveniente dai boschi della chiesa in valle di Lamen; le campane originali, sottratte al tempo della Prima Guerra Mondiale, vennero reinstallate e benedette nel 1922; ancora sentita è l’antica tradizione del “campanò” che consiste nel suonare delle melodie, composte a sole tre note, attraverso i rintocchi manuali delle tre campane, solitamente nei giorni che precedono la festa patronale.

All’interno della chiesa si trovano:

  • un bel tabernacolo in stile barocco sull’altare maggiore;
  • tre medaglioni in tela, nell’abside, raffiguranti San Bartolomeo apostolo con San Giovanni Battista, la Madonna del Rosario e l’Annunciazione a Maria;
  • una pala pregiata attribuita al pittore feltrino Giovanni D’Antona e risalente quindi alla seconda metà del settecento;
  • due tele raffiguranti i Santi Vittore e Corona e la deposizione di Gesù;
  • finestre con vetri istoriati e un bel lampadario, probabilmente del XVIII secolo, dono di un gruppo di lamenesi che si trovavano assieme all’estero per lavoro
  • una statua della Madonna delle Grazie, nella cappella laterale a nord, scolpita dall’artista Giuseppe Obletter di Ortisei in Val Gardena e qui collocata nel 1928, in sostituzione di una statua precedente, ritenuta non più consona dal vescovo Mons. Cattarossi.

(Tabernacolo e medaglioni in tela – foto di Mauro Zanella)

Per saperne di più

Mauro Zanella, Un viaggio nella storia di Lamen, Gruppo DBS-SMAA, Seren del Grappa (BL), 2019, 98 – 106.

Leave a Comment