Cadore

Tappa 24

Da Pieve di Cadore a Perarolo di Cadore

altimetria tappa 24

Descrizione del percorso

ATTENZIONE - Il tratto di questa tappa, da Damos a Perarolo, non è attualmente percorribile lungo l’itinerario ufficiale a causa di una frana; è possibile tuttavia raggiungere Perarolo seguendo la vecchia strada asfaltata (Cavallera).

Si parte dalla piazza principale di Pieve di Cadore, con la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente, il palazzo della Magnifica Comunità di Cadore (con museo archeologico) e, poco, distante, la casa natale del Tiziano. Dalla chiesa si prosegue fino a incontrare il santuario del Cristo Crocifisso, da dove si scende, per delle scalette e breve sentiero, fino a imboccare la pista ciclabile, girando a destra, verso Tai, che si raggiunge dopo aver superato un tunnel e un ponte. Dopo aver oltrepassato la vecchia stazione ferroviaria, il campo di pattinaggio, da cui si vede il centro del paese e la chiesa di San Dionisio, in alto verso il rifugio Antelao, si attraversa la strada asfaltata che porta a Cortina, proseguendo dritti verso Nebbiù; dopo circa 200 m, si gira a sinistra per imboccare di nuovo la pista ciclabile (cartelli Lunga Via delle Dolomiti), che si percorre per lungo tratto, ammirando, verso ovest, il panorama su forcella Cibiana, il Sassolungo di Cibiana e il Rite, sede del Messner Mountain Museum Dolomites.

Si giunge quindi alle prime borgate di Valle di Cadore, con la vicina chiesa di San Rocco e si prosegue, superando vari incroci e la ex-stazione ferroviaria (parco giochi) quindi, poco prima di una galleria, si abbandona la ciclabile, girando a sinistra e scendendo verso il centro di Valle, lungo via Antelao (scalette); alla fine della discesa si vede, verso destra, la chiesa della Madonna della Pietà, e si giunge poi alla piazza della frazione di Costa, con la fontana e l’antico palazzo Costantini (sec. XV), con bifora in stile gotico.

Si scende quindi lungo via Romana, deviando verso destra per una visita alla chiesa di San Martino, posta in posizione dominante su una collina, con panorama sull’Antelao; ci si riporta poi sulla via romana, che si percorre in discesa, con vista sull’antica chiesa della Santissima Trinità, giungendo quindi a un bivio, dove, girando a destra, si imbocca una carrareccia (tabella gialla Ponte Rualan), che ripercorre il tracciato dell’antica strada romana, costeggiando il monte Zuco; dopo aver superato una fontanella, in pochi minuti di cammino, si giunge al caratteristico ponte coperto di Rualan, di epoca romana, proseguendo ancora fino a incontrare un bivio (753 m), in prossimità di un fienile, dove si prosegue a destra; da qui, dopo altri 5 minuti circa di cammino, bisogna prestare attenzione e abbandonare la carrareccia per imboccare un sentiero più stretto sulla sinistra (tabelle per Damos), che prosegue in costa nel bosco, con brevi saliscendi; dopo circa mezz’ora di cammino si giunge in vista di un bivio (tabella rossa per Perarolo) e, poco dopo, si supera una fontana (secca), giungendo in breve a Damós, con la bella chiesa di Sant'Andrea e Giovanni (all’abside notevole affresco del XIII-XIV sec.) e la vicina radura, con panorama su Perarolo, la Val del Boite e il Pelmo; qui un tavolo e alcune panche invitano alla sosta.

Si ritorna quindi sui propri passi, verso Valle, fino al bivio per Perarolo, imboccando il sentiero in discesa (non segnalato) e proseguendo fino a incontrare delle scalette che consentono di attraversare i binari ferroviari; bisogna quindi fare attenzione e, restando sulla destra, superare un’area attualmente sede di lavori di consolidamento (frana), e scendere, sempre verso destra, fino al limitare del bosco, dove riprende il sentiero che porta in breve ad alcune case; qui si consiglia, invece di dirigersi a sinistra (scalette), di girare a destra e proseguire per il sentiero che in breve scende terminando nei pressi del ponte sul torrente Boite, che si attraversa, giungendo a Perarolo, antico porto sul Piave per il trasporto del legname, oggi caratterizzato invece da vistosi segni di abbandono. Si consiglia una breve visita alla chiesa parrocchiale di San Nicolò (in restauro) e al “Museo del cìdolo e del legname”, posto nella cosiddetta “villa reale” (perché ospitò la regina Margherita), ornata di pregevoli stucchi e contigua a una fucina di lavorazione del ferro.

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La Tappa 24

In sintesi

Il percorso può essere schematicamente suddiviso nei seguenti tratti:

1. da Pieve di Cadore a Valle, lungo la pista ciclabile

2. da Valle di Cadore a Damós, inizialmente lungo l’antica via romana, poi su sentiero in costa, ben mantenuto

3. da Damos a Perarolo, su sentiero in discesa, poco frequentato

Partenza Pieve di Cadore (880 m) • Arrivo Perarolo di Cadore (610 m) • Tempo di percorrenza L’intero percorso a piedi è di 4-5 ore (soste escluse) • Dislivello Circa 400 m di dislivello in discesa, di cui 250 m nel breve tratto da Damos a Perarolo • Segnaletica Pista ciclabile Lunga Via delle Dolomiti, Tabelle rosse Valle-Damos- Perarolo • Difficoltà Tappa di media lunghezza, senza rilevanti salite • Periodo consigliato Maggio-ottobre • Soste consigliate Damós, chiesa di Sant'Andrea e Giovanni | Perarolo, Museo del cidolo e del legname • Cartografia Tabacco 1:75.000 “La provincia di Belluno con il Cammino delle Dolomiti” | Tabacco 1:25.000 Foglio 016 “Dolomiti del Centro Cadore” | Tabacco 1:25.000 Foglio 021 “Dolomiti di Sinistra Piave” • Note logistiche Per ospitalità e altre info turistiche Ufficio IAT Pieve di Cadore, Via Nazionale 45, cap 32040, tel. 0435 31644, fax 0435 31645 pievedicadore@infodolomiti.it.

mappa tappa 24

da vedere

• A Pieve, nel santuario del Cristo Crocifisso, è venerata la maestosa e antica scultura lignea di Cristo in croce.

• A Valle di Cadore, nella frazione di Costa, l’antico e austero palazzo Costantini. La chiesa di San Martino è in posizione dominante su una collina. Il ponte coperto di Rualàn si ritiene di epoca romana.

• A Damòs la chiesa dei santi Andrea e Giovanni conserva un affresco absidale duecentesco di sorprendente bellezza.

• Da Valle di Cadore verso sud il filo conduttore è il percorso d’epoca romana, che alcuni identificano nella Via Claudia Augusta Altinate, scandito dai “carriaggi” incisi nella roccia. “Via Romana”, d’altra parte, è il nome costante di quel tracciato nei tre territori comunali di Valle, Perarolo e Ospitale.

• A Perarolo il “Museo del cìdolo e del legname” racconta la storia della fluitazione del legname. È ospitato in un palazzo ornato di pregevoli stucchi, la cosiddetta “villa reale” dove soggiornò in vacanza la regina Margherita.
Il porto fluviale di Perarolo ebbe importanza fondamentale nella bimillenaria storia economica del Cadore: il legname, fluitando sul Boite e sul Piave, raggiungeva Belluno e poi Venezia; in laguna i tronchi del Cadore venivano trasformati in scafi navali, remi e fondamenta per i sontuosi palazzi distribuiti sul Canal Grande.

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Laudato si’, “bussola” per questo tempo

La persona umana tanto più cresce, matura e si santifica quanto più entra in relazione, quando esce da sé stessa per vivere in comunione con Dio, con gli altri e con tutte le creature (LS 240).


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